Skip to main content

Con un investimento etico, si ha la certezza che i propri risparmi saranno destinati ad attività con un impatto positivo per la società e per l’ambiente. E non finanzieranno, invece, settori dannosi per le persone e per il Pianeta o Paesi che non rispettano i diritti fondamentali

Un investimento etico è un flusso di risorse finanziarie che l’investitore sceglie di indirizzare a fondi comuni che lo utilizzano per attività sostenibili e responsabili. In altre parole, così come possiamo scegliere cosa acquistare tenendo in considerazione anche la responsabilità sociale e ambientale dell’azienda produttrice, allo stesso modo possiamo decidere a chi affidare i nostri risparmi. Il denaro che depositiamo in banca, infatti, non resta fermo. La banca lo utilizza per finanziare alcune attività, delle quali normalmente sappiamo molto poco.

Investendo in fondi etici, si ha la certezza che quel denaro verrà utilizzato per attività che generano impatti positivi sulla società o sull’ambiente. Restando all’esempio delle banche, nel caso degli investimenti etici è infatti possibile conoscere quali sono le aziende in cui investono il denaro. Esistono numerose tipologie di investimenti socialmente responsabili. Scopriamo quali sono, come funzionano e perché il settore degli investimenti etici potrebbe rivelarsi fruttuoso, oltre che sostenibile.

Cosa sono gli investimenti etici?

Gli investimenti etici sono risorse finanziarie destinate a fondi comuni, ovvero strumenti d’investimento nei quali convergono i capitali di più risparmiatori, piccoli e grandi. Una società specializzata, la Società di gestione del risparmio (SGR), li raccoglie e si occupa della gestione del fondo. Per destinare i propri risparmi ad un fondo etico comune, ci si può informare presso la propria banca e chiedere una consulenza. Oppure, rivolgersi ad un istituto di credito che opera esclusivamente nella finanza sostenibile (Banca etica). Gli investimenti sostenibili stanno crescendo molto rapidamente perché sempre più risparmiatori vogliono prodotti etici e responsabili. In base ai dati dell’ente di ricerca Morningstar, in Europa il patrimonio dei fondi sostenibili nel 2020 è cresciuto del 51,8% rispetto al 2019. In Italia, il numero di fondi etici è passato da 81 a 516 negli ultimi quattro anni, con un patrimonio decuplicato dal 2017.

Quanti tipi di investimenti ci sono?

Possiamo distinguere tre tipologie principali di investimento.

  • Imprenditoriale: la tipologia più diffusa, nella quale l’investitore decide tutto, da quanti soldi investire a quanto tempo dedicare all’operazione, fino alla strategia commerciale da attuare.
  • Obbligazioni, azioni, fondi, BTP, BFP, ETF… l’investitore non può decidere rispetto ai diversi elementi in gioco.
  • Ibrido: ad esempio l’acquisto di un immobile, per il quale l’investitore può scegliere quanto spendere, dove comprarlo, che tipo di contratto fare, ma esistono comunque variabili indipendenti.

Come si valuta la sostenibilità di un investimento

Ci sono diversi modi per valutare i temi di sostenibilità di un investimento. Il primo stabilisce dei criteri negativi di esclusione: si escludono dall’investimento singoli, aziende, settori o interi Paesi che violano alcuni principi etici. Ad esempio, le aziende che producono petrolio e commerciano in armi, attività che praticano test sugli animali o settori dannosi per la salute come quello del tabacco. Ma anche aziende che, al loro interno, non rispettano i diritti dei lavoratori e i principi di parità e inclusione. Oppure, in positivo, banche e fondi possono selezionare investimenti sostenibili in base all’adesione di aziende o Paesi a convenzioni internazionali che garantiscano il rispetto di alcuni criteri fondamentali. Ad esempio, i Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) sostenuti dall’ONU o il Global Compact. I criteri ESG rappresentano un altro riferimento importante per la selezione degli investimenti.

Perché scegliere un investimento etico

La ragione principale che motiva le persone a scegliere un investimento etico è l’adesione a determinati valori e la volontà di contribuire sul lungo periodo al benessere collettivo. Ma c’è un’altra ragione per fare questa scelta: gli investimenti etici convengono. Questo perché le aziende che rispettano i criteri di sostenibilità sociale e ambientale hanno mostrato maggiore resistenza a periodi economici difficili. Inoltre, aderendo ai criteri ESG le aziende sono tenute a rispettare anche criteri di trasparenza, che consentono all’investitore di effettuare una valutazione più completa. La crisi causata dalla pandemia ha spinto molte aziende (e governi) ad incrementare l’impegno per una ripresa più sostenibile. È quindi molto probabile che ci sarà una scelta sempre più ampia perché un numero crescente di aziende si adeguerà ai requisiti di sostenibilità.

Investimento etico ed engagement

Un’altra ricaduta positiva degli investimenti etici riguarda il coinvolgimento delle aziende. Ovvero, la spinta ad adottare comportamenti sostenibili in conseguenza della crescita delle preferenze verso la finanza etica. Ad esempio, la società di gestione del risparmio Etica Sgr porta avanti un dialogo continuativo con i manager delle imprese sulle tematiche legate alla responsabilità sociale. Si parla in questo caso anche di “politiche di azionariato attivo” (esercizio dei diritti di voto legati alla partecipazione al capitale sociale delle aziende), poiché gli investitori cercano di influenzare le politiche delle imprese attraverso il dialogo.

La misurazione dell’impatto di un investimento etico

L’impatto positivo sull’ambiente o sulla società di un investimento sostenibile deve essere misurabile. Etica Sgr, ad esempio, prepara ogni anno un Report d’Impatto dal quale emergono i benefici ottenuti dal punto di vista finanziario e per il Pianeta. Dall’edizione 2020 del Report di Impatto emerge che le società che hanno definito obiettivi allineati all’accordo di Parigi nel portafoglio dei fondi di Etica Sgr sono il 133% in più rispetto al mercato di riferimento. Sul fronte sociale, le imprese che evitano il lavoro minorile sono il 43% in più rispetto al mercato di riferimento.

La normativa italiana ed europea sugli investimenti etici

La novità più recente nell’ambito della legislazione europea, una delle più avanzate in termini di finanza sostenibile, è rappresentata dal Sustainable finance disclosure regulation (Sfdr), entrato in vigore il 10 marzo 2021. Questo nuovo regolamento propone una classificazione dei prodotti finanziari basata sugli ESG. E permette di comparare in modo più semplice, diretto e comprensibile il profilo di sostenibilità dei fondi. Viene applicata infatti una tassonomia che categorizza gli investimenti in base alla loro sostenibilità. Avere dei chiari criteri di riferimento non solo aiuta gli investitori, ma permette anche di arginare fenomeni di greenwashing. Ovvero strategie di marketing di facciata dietro alle quali non c’è un reale impegno dell’azienda per la sostenibilità.

Banca popolare etica

Fondata nel 1998, Banca popolare etica è un istituto di credito, costituito in forma di società cooperativa, che si occupa esclusivamente di finanza etica. Ad oggi, è l’unica banca in Italia a farlo. I flussi finanziari vengono orientati verso attività con una ricaduta positiva per la collettività. Al contempo, sono escluse aziende che operano con armi, fonti fossili, allevamenti intensivi, gioco d’azzardo e altre attività ritenute dannose. Un team interno si occupa della valutazione, in base alle linee guida dell’istituto.

In questo modo, chiunque decida di aprire un conto corrente o di investire tramite Banca etica, ha la certezza che i suoi risparmi verranno indirizzati ad attività dall’impatto positivo. Nel 2000, inoltre, Banca popolare etica ha costituito, in collaborazione con la Banca popolare di Milano, Etica Srg. Una società di gestione del risparmio che si fa portatrice dei valori della finanza etica nei mercati finanziari, sensibilizzando il pubblico verso il tema.

Come si guadagna con Rendimento Etico?

Rendimento Etico è una piattaforma di lending crowdfunding immobiliare, il cui obiettivo è guadagnare con gli immobili in modo responsabile e sostenibile. Rendimento Etico è stata fondata da Andrea Maurizio Gilardoni, classe 1977, imprenditore e formatore che da oltre un decennio gestisce attività in ambito immobiliare in modo innovativo.

Composta da un team di professionisti del settore immobiliare, avvocati, notai, commercialisti, architetti e ingegneri, la piattaforma opera su più fronti proponendo le opportunità offerte dal mercato e creando un ponte tra creditori, debitori e prestatori. Come funziona? Attraverso una società che gestisce il tema del debito ipotecario (Case Italia), Rendimento Etico entra in trattativa con i creditori prima che una casa venga messa all’asta. In questo modo, è possibile aiutare persone che rischiano di perdere la casa, consentendo allo stesso tempo a partner e prestatori di guadagnare.

Quanto si può guadagnare con il crowdfunding immobiliare?

Sfruttando una piattaforma online si può investire sul mercato immobiliare in modo semplice e veloce. Nello specifico, il lending crowdfunding mette in contatto, tramite un portale di real estate crowdfunding, chi vuole erogare prestiti con chi ne ha bisogno. Questa particolare tipologia di investimento alternativo si basa sull’intermediazione. In sostanza, chi sceglie di finanziare una operazione immobiliare diventa creditore di una società, senza tuttavia prendere parte al rischio legato all’operazione stessa, se questa non dovesse andare a buon fine.

Prendiamo come esempio Recrowd, un’altra nota piattaforma di crowdfunding immobiliare. Ogni progetto presenta una durata, un finanziamento minimo e un rendimento totale, dal quale deriva il guadagno del crowdfunding. Chi sceglie di prendere parte ad un investimento immobiliare, versa un capitale collocato in precedenza sul portafoglio elettronico ospitato dal sito. In cambio, riceve un ritorno economico che cambia a seconda del tipo del progetto. Attualmente,  i guadagni proposti vanno dal 9 al 12% all’anno.

Anna Maria Siccardi

Laureata in Fisica presso Università degli Studi di Torino. Imprenditrice attiva nel settore dell’innovazione digitale sin dal 1998, ha partecipato alla nascita e allo sviluppo di aziende web quali CHL, Bakeca, Seolab, Wickedin, Jojob. E’ membro del Comitato esecutivo del Club degli Investitori di Torino. Nel 2011 ha fondato Rete del Dono insieme a Valeria Vitali e da allora si occupa di trasformazione digitale del Terzo Settore.

Lascia un commento